mercoledì 28 maggio 2008

Dall'Università di massa ad una massa di crediti.

Cronache dei diciassette anni che hanno trasformato l’Università da cittadella della cultura ad anticamera per il lavoro precario.

Autori:

Bernardo Croci

Casa editrice:

Alinea Editrice

Descrizione:

Diciassette anni sono già trascorsi dal primo vero intervento volto a riformare complessivamente l’Università italiana dopo l’apertura degli accessi conseguenza del ‘68. Cosa è successo in tutto questo tempo? Perché così tanti interventi e decreti? Come mai si è ritenuto improvvisamente necessario riformare l’Università anche se le condizioni degli Atenei non lo permettevano? Che legame c’è tra i vari interventi e le forze politiche della “Seconda Repubblica”? Queste ed altre sono le tracce seguite nel testo per cercare di comprendere i veri motivi di questa riforma universitaria. Il saggio non solo propone un’attenta lettura dei principali provvedimenti normativi, ma anche i condizionamenti storico-politici contingenti, cercando di mettere in luce collegamenti e nessi. Al termine del quale, e solo dopo un attenta analisi delle precarie condizioni in cui oggi vertono le Università italiani, si prova a lanciare una serie di proposte ed interventi volti sia a correggere le principali storture della riforma e sia a riscoprire il valore pubblico della formazione universitaria.

Contenuti: Note e ringraziamenti; Premessa (del prof. Antonio Santoni Rugiu); Introduzione; Le tappe e i provvedimenti che hanno cambiato l’Università; Le lotte del movimento studentesco; L’Università attuale; La politica di Mussi e gli ultimi due anni di governo dell’Unione; Considerazioni conclusive; Appendice; Bibliografia essenziale

Bernardo Croci (1978) è laureato in Scienze dell’Educazione. Si è abilitato presso la SSIS Toscana all’insegnamento della Filosofia, della Storia e delle Scienze Umane nelle scuole secondarie superiori. Per più di dieci anni ha svolto ruoli di rappresentanza studentesca negli organi accademici e politici, nel Partito della Rifondazione Comunista prima e nei Comunisti Italiani poi. È stato cultore di Storia della Filosofia dal 2003 al 2007 preso il Dipartimento di Scienze dell’Educazione di Firenze. È codirettore della rivista Toscana «l’Aurora», dove ha pubblicato diversi articoli. Attualmente studente della scuola di Dottorato in Scienze della Formazione a Firenze.

Per avere il testo contatta l'autore cberny78@yahoo.it per avere il testo a casa, oppure rivolgiti alla libreria Feltrinelli della tua città

domenica 25 maggio 2008

Approvato il Bilancio Consuntivo

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Questa mattina il Consiglio di Amministrazione dell’Università di Firenze ha approvato a maggioranza il Bilancio Consuntivo dell’Esercizio Finanziario dell’anno 2007, con il solo voto contrario dei due Rappresentanti degli Studenti degli Studenti di Sinistra. Anche quest'anno è stato approvato un bilancio in passivo: il disavanzo ammonta, per il 2007, a circa 21 milioni di euro, che, sommato a quello degli anni scorsi, arriva a più di 45 milioni di euro. È stato possibile chiudere il bilancio solo considerando i futuri proventi dalla vendita di Villa Favard e delle Montalve, non ancora incassati. L’unica giustificazione addotta dall’Ateneo è relativa alla scarsità dei trasferimenti ministeriali e alla continua crescita del costo del personale. Crediamo, invece, che le responsabilità derivino per la maggior parte dalla gestione dell’Ateneo che, negli anni passati, non ha elaborato una corretta previsione dell’andamento dei costi del personale (più di 37 milioni di euro dal 2000 ad oggi), ha affrontato in maniera poco oculata ingenti spese in edilizia, costruendo nuove sedi universitarie già fatiscenti dai mutui inestinguibili, ed ha tardato a correggere tempestivamente il trend negativo che si era venuto a determinare. Il Consiglio di Amministrazione, però, sembra non aver compreso la gravità della situazione, approvando il Bilancio a seguito di una discussione del tutto surreale: infatti, l’analisi (poca) fatta dalla maggior parte dei membri del Consiglio non ha tenuto conto dei cronici problemi strutturali, delle fattezze di un Bilancio effettivamente “non chiuso” o delle scarse prospettive dell’Ateneo, ma è arrivata addirittura a chiosare che il principale motivo del deficit è da imputarsi agli studenti, che con il loro basso “livello di rendita” in termini di CFU, non farebbe crescere il Fondo di Finanziamento Ordinario stanziato dal Ministero. Crediamo che, qualora simili affermazioni diventassero, da estemporanee e singolari dichiarazione di qualche docente ordinario, una posizione ufficiale dell’Ateneo, saremmo realmente arrivati all’assurdo. È assurdo tentare di celare, in questo modo, i veri problemi dell’Università e quali siano le reali cause di questo evidente dissesto finanziario. Per di più, anche in questo Bilancio, la contribuzione studentesca ha superato i limiti di legge di quasi 2 punti percentuali, facendo incassare all’Ateneo più di 4 milioni di euro di extragettito, oltremodo inferiore rispetto a quello che verrà registrato per questo Anno Accademico. Questo eccesso di incassi è stato giustificato dalla non prevedibilità di due variabili, il numero degli studenti iscritti e la riduzione del FFO, ma non è stata prevista alcuna misura per riuscire a rispettare il vincolo normativo. Per tutti questi motivi e per la consueta assenza di una prospettiva concreta di rientro, il nostro voto è stato contrario. Studenti di Sinistra www.studentidisinistra.org

mercoledì 21 maggio 2008

Piattaformo d'Ateneo sulle Tasse

Per un'Università diversa!
L'Università degli Studi di Firenze rappresenta una delle maggiori risorse della città. Lo è, innanzitutto, da un punto di vista culturale, sociale ma anche economico, con un Bilancio totale pari a circa cinquecentocinquanta milioni di euro. Più di sessantaseimila sono gli studenti iscritti nelle dodici Facoltà dell'Ateneo, e di questi, più di un terzo sono fuori sede. Quello che enti come l'Università stessa, l'Azienda Regionale per il Diritto allo Studio e le Amministrazioni locali dimenticano troppo spesso è di garantire un reale diritto allo studio, tutelare e valorizzare la figura dello studente e riconoscere l'importanza che un Ateneo riveste in un contesto cittadino. Da anni l'Università di Firenze vive una profonda crisi e la città sembra non accorgersene. .:: Il nostro Ateneo ::. Il 14 dicembre scorso, è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione del nostro Ateneo il bilancio di previsione per l'anno 2008. Anche quest'anno è stato portato in votazione un bilancio che, per essere chiuso, prevedeva la vendita degli ultimi immobili rimasti di proprietà, entrate dall'entità non prevedibili e spese per l'edilizia spostate agli anni successivi. Dal prossimo anno, il deficit strutturale di circa trenta milioni di euro sarà quindi incolmabile. Il 27 Maggio 2007, lo stesso Consiglio di Amministrazione di Ateneo approvava la proposta della nuova fasciazione per la contribuzione studentesca che, a nostro avviso, avrebbe aumentato le tasse alla quasi totalità degli studenti. Ad oggi, è facile dedurre che quel buco di bilancio, per quest'anno, sarà coperto dagli studenti. In questo scenario, bisogna ricordare che gli ultimi Rettori hanno gestito l'Università come un'azienda che taceva i malumori della docenza con scatti di carriera, investiva sugli immobili rispondendo a dinamiche poco chiare e vedeva lo studente come una fonte di guadagno. Il risultato? Una docenza senza ricambio generazionale che assorbe la quasi totalità delle disponibilità economiche di Ateneo e nuove sedi universitarie già fatiscenti dai mutui inestinguibili. Lo scenario più roseo che si prospetta per i prossimi dieci anni è un Ateneo che non potrà assumere nuovi docenti e personale tecnico-amministrativo, che già da ora non rinnoverà gli indispensabili contratti alla maggior parte dei lavoratori a tempo determinato e che svilirà completamente la ricerca e la qualità della didattica, nonostante l'applicazione di nuove Riforme. .:: Tasse Universitarie: la situazione attuale ::. Dopo la lunga mobilitazione dello scorso anno (Maggio 2007) che ha coinvolto tanti studenti e i Collettivi delle Facoltà, dopo le deboli motivazioni con cui venne giustificata l'approvazione della nuova fasciazione, ormai siamo veramente arrivati alla resa dei conti! L'Ateneo infatti non può più nascondersi dietro improbabili previsioni: i dati pervenuti sono praticamente definitivi ed è chiaro a tutti che la fantomatica diminuzione delle tasse era l'ennesima manovra per tentare di coprire coi soldi degli studenti un buco di bilancio ormai cronico. Durante questa mobilitazione sono state centinaia le e-mail di studenti e genitori che ci hanno voluto segnalare l'assurdità del "nuovo modello" di fasciazione o semplicemente il fatto che, senza alcun cambio nella propria situazione familiare e finanziaria, si sono trovati a dover pagare fino a 1000 euro in più rispetto all'anno precedente. Migliaia di famiglie, ora, sono costrette a fare i salti mortali per riuscire a pagare questa Seconda Rata. E c'è anche qualcuno che, purtroppo, non può più permettersi di studiare in un'università che si definisce pubblica. Non solo la cultura viene mercificata quotidianamente, vittima di incoerenti Riforme della Didattica, ma è divenuta addirittura materia d'élite. Siamo per un'Università pubblica, libera e di massa, che dovrebbe essere completamente gratuita perché sostenuta dagli investimenti dello Stato (investimenti che gli ultimi Governi hanno progressivamente ridotto). Tuttavia, a causa della Legge sull'Autonomia Finanziaria degli Atenei è prevista una contribuzione degli studenti che deve rimanere tale e non trasformasi nell'unico rimedio per chiudere un bilancio fallimentare o un ostacolo per l'accesso allo studio. Di fronte a tutto questo gli Organi di Governo dell'Ateneo continuano a temporeggiare silenziosamente, anche se le uscite a nostro sostegno non sono mancate. Lo scorso 18 Aprile, il Consiglio di Amministrazione ha votato per il prolungamento al 30 Maggio del termine ultimo entro cui pagare la Seconda Rata. Questo è l'unico provvedimento preso sul tema. Infatti l'Ateneo spera fortemente che con questa concessione un gran numero di studenti consegni il modulo di attestazione ISEE. Ovvia la motivazione, quanto la speranza: diminuire il numero degli studenti che pagherebbero la tassa massima e, quindi, ridurre l'extragettito previsto. Consideriamo questa soluzione inefficace per diminuire l'esubero ormai certo della soglia consentita per Legge, giacché è impensabile che il numero degli studenti che non hanno presentato l'ISEE si riduca così vertiginosamente: si pensi che, ad oggi, più di 27000 studenti (su 65000) non hanno ancora consegnato l'ISEE, portando nelle casse dell'Ateneo più di 51 milioni di euro, superando da soli il limite di Legge; a questi si aggiungano tutti gli studenti che si trovano nelle fasce intermedie e che, da quest'anno, per più del 75%, pagano una cifra superiore (dati comunicati dall'Ateneo). Il Consiglio di Amministrazione ha dimostrato totale distacco da un Ateneo in piena mobilitazione e ha risposto bocciando la mozione presentata dai Rappresentanti degli Studenti che proponeva all'Ateneo la responsabilità della restituzione dell'extragettito, rispettando così un principio di legalità. Gli Organi di Governo dell'Ateneo si devono impegnare per restituire il totale extragettito indebitamente preso a tutti noi studenti e alle nostre famiglie, destabilizzate dalle cifre vertiginose di questa Seconda Rata. La crediamo una scelta politica di coerenza, necessaria in un periodo come questo, di difficoltà oggettiva. Non è possibile che un Ateneo si regga su queste basi. Chiediamo una gestione che rispetti gli studenti e i lavoratori. Vogliamo un Ateneo che garantisca servizi, didattica e ricerca di qualità e accessibilità ad ogni livello (fisico, economico e culturale). Per questo, la mobilitazione studentesca, nata il 16 Aprile, con la prima occupazione del Plesso Didattico di Viale Morgagni, continuata nelle settimane successive con l'occupazione del Polo Scientifico di Sesto Fiorentino, Architettura, Lettere, Psicologia, fino ai 5 giorni consecutivi di Scienze della Formazione, non si deve fermare. Lanciamo un incontro pubblico che coinvolga tutta la cittadinanza e le organizzazioni che vorranno prendervi parte per le prime settimane di Giugno, in concomitanza con l'apertura del Tavolo Tecnico di Ateneo che valuterà le misure da prendere sulla base dei dati definitivi dei pagamenti della Seconda Rata delle Tasse Universitarie. Chiediamo a singoli e a gruppi l'adesione alla Piattaforma di Mobilitazione e la massima partecipazione e diffusione.
Studenti di Sinistra www.studentidisinistra.org

martedì 20 maggio 2008

Assemblea

Mercoledì 21 Maggio

Ore 11:00 aula Magna

Assemblea di Facoltà

Dopo la mobilitazione di Aprile diversi sono stati i segnali positivi sulla restituzione delle tasse universitarie non ultimo il voto unanime del Consiglio di Facoltà che chiedeva la restituzione dei soldi che l’Ateneo ci ha indebitamente preso.

In questi giorni continua la battaglia nelle sede istituzionali dell’Università e nelle Assemblee pubbliche fatte nelle facoltà e nei Poli universitari.

Cosa sta facendo il tavolo tecnico istituito dall’Ateneo per la restituzione dell’“extragettito”? Quali proposte sono state avanzate dai rappresentanti negli organi centrali? A quanto ammonta il “tesoretto” di cui si è appropriato il Rettore? Etc.

Di queste ed altre cose parleremo all’assemblea di Mercoledì

Accorrete Numerosi!

Collettivo NOSMET