Per un'Università diversa!
L'Università degli Studi di Firenze rappresenta una delle maggiori
risorse della città. Lo è, innanzitutto, da un punto di vista
culturale, sociale ma anche economico, con un Bilancio totale pari a
circa cinquecentocinquanta milioni di euro. Più di sessantaseimila
sono gli studenti iscritti nelle dodici Facoltà dell'Ateneo, e di
questi, più di un terzo sono fuori sede.
Quello che enti come l'Università stessa, l'Azienda Regionale per il
Diritto allo Studio e le Amministrazioni locali dimenticano troppo
spesso è di garantire un reale diritto allo studio, tutelare e
valorizzare la figura dello studente e riconoscere l'importanza che un
Ateneo riveste in un contesto cittadino.
Da anni l'Università di Firenze vive una profonda crisi e la città
sembra non accorgersene.
.:: Il nostro Ateneo ::.
Il 14 dicembre scorso, è stato approvato dal Consiglio di
Amministrazione del nostro Ateneo il bilancio di previsione per l'anno
2008. Anche quest'anno è stato portato in votazione un bilancio che,
per essere chiuso, prevedeva la vendita degli ultimi immobili rimasti
di proprietà, entrate dall'entità non prevedibili e spese per
l'edilizia spostate agli anni successivi. Dal prossimo anno, il
deficit strutturale di circa trenta milioni di euro sarà quindi
incolmabile.
Il 27 Maggio 2007, lo stesso Consiglio di Amministrazione di Ateneo
approvava la proposta della nuova fasciazione per la contribuzione
studentesca che, a nostro avviso, avrebbe aumentato le tasse alla
quasi totalità degli studenti.
Ad oggi, è facile dedurre che quel buco di bilancio, per quest'anno,
sarà coperto dagli studenti.
In questo scenario, bisogna ricordare che gli ultimi Rettori hanno
gestito l'Università come un'azienda che taceva i malumori della
docenza con scatti di carriera, investiva sugli immobili rispondendo a
dinamiche poco chiare e vedeva lo studente come una fonte di guadagno.
Il risultato? Una docenza senza ricambio generazionale che assorbe la
quasi totalità delle disponibilità economiche di Ateneo e nuove sedi
universitarie già fatiscenti dai mutui inestinguibili.
Lo scenario più roseo che si prospetta per i prossimi dieci anni è un
Ateneo che non potrà assumere nuovi docenti e personale
tecnico-amministrativo, che già da ora non rinnoverà gli
indispensabili contratti alla maggior parte dei lavoratori a tempo
determinato e che svilirà completamente la ricerca e la qualità della
didattica, nonostante l'applicazione di nuove Riforme.
.:: Tasse Universitarie: la situazione attuale ::.
Dopo la lunga mobilitazione dello scorso anno (Maggio 2007) che ha
coinvolto tanti studenti e i Collettivi delle Facoltà, dopo le deboli
motivazioni con cui venne giustificata l'approvazione della nuova
fasciazione, ormai siamo veramente arrivati alla resa dei conti!
L'Ateneo infatti non può più nascondersi dietro improbabili
previsioni: i dati pervenuti sono praticamente definitivi ed è chiaro
a tutti che la fantomatica diminuzione delle tasse era l'ennesima
manovra per tentare di coprire coi soldi degli studenti un buco di
bilancio ormai cronico.
Durante questa mobilitazione sono state centinaia le e-mail di
studenti e genitori che ci hanno voluto segnalare l'assurdità del
"nuovo modello" di fasciazione o semplicemente il fatto che, senza
alcun cambio nella propria situazione familiare e finanziaria, si sono
trovati a dover pagare fino a 1000 euro in più rispetto all'anno
precedente. Migliaia di famiglie, ora, sono costrette a fare i salti
mortali per riuscire a pagare questa Seconda Rata. E c'è anche
qualcuno che, purtroppo, non può più permettersi di studiare in
un'università che si definisce pubblica.
Non solo la cultura viene mercificata quotidianamente, vittima di
incoerenti Riforme della Didattica, ma è divenuta addirittura materia
d'élite. Siamo per un'Università pubblica, libera e di massa, che
dovrebbe essere completamente gratuita perché sostenuta dagli
investimenti dello Stato (investimenti che gli ultimi Governi hanno
progressivamente ridotto). Tuttavia, a causa della Legge
sull'Autonomia Finanziaria degli Atenei è prevista una contribuzione
degli studenti che deve rimanere tale e non trasformasi nell'unico
rimedio per chiudere un bilancio fallimentare o un ostacolo per
l'accesso allo studio.
Di fronte a tutto questo gli Organi di Governo dell'Ateneo continuano
a temporeggiare silenziosamente, anche se le uscite a nostro sostegno
non sono mancate. Lo scorso 18 Aprile, il Consiglio di Amministrazione
ha votato per il prolungamento al 30 Maggio del termine ultimo entro
cui pagare la Seconda Rata. Questo è l'unico provvedimento preso sul
tema. Infatti l'Ateneo spera fortemente che con questa concessione un
gran numero di studenti consegni il modulo di attestazione ISEE.
Ovvia la motivazione, quanto la speranza: diminuire il numero degli
studenti che pagherebbero la tassa massima e, quindi, ridurre
l'extragettito previsto. Consideriamo questa soluzione inefficace per
diminuire l'esubero ormai certo della soglia consentita per Legge,
giacché è impensabile che il numero degli studenti che non hanno
presentato l'ISEE si riduca così vertiginosamente: si pensi che, ad
oggi, più di 27000 studenti (su 65000) non hanno ancora consegnato
l'ISEE, portando nelle casse dell'Ateneo più di 51 milioni di euro,
superando da soli il limite di Legge; a questi si aggiungano tutti gli
studenti che si trovano nelle fasce intermedie e che, da quest'anno,
per più del 75%, pagano una cifra superiore (dati comunicati
dall'Ateneo).
Il Consiglio di Amministrazione ha dimostrato totale distacco da un
Ateneo in piena mobilitazione e ha risposto bocciando la mozione
presentata dai Rappresentanti degli Studenti che proponeva all'Ateneo
la responsabilità della restituzione dell'extragettito, rispettando
così un principio di legalità.
Gli Organi di Governo dell'Ateneo si devono impegnare per restituire
il totale extragettito indebitamente preso a tutti noi studenti e alle
nostre famiglie, destabilizzate dalle cifre vertiginose di questa
Seconda Rata. La crediamo una scelta politica di coerenza, necessaria
in un periodo come questo, di difficoltà oggettiva.
Non è possibile che un Ateneo si regga su queste basi.
Chiediamo una gestione che rispetti gli studenti e i lavoratori.
Vogliamo un Ateneo che garantisca servizi, didattica e ricerca di
qualità e accessibilità ad ogni livello (fisico, economico e
culturale).
Per questo, la mobilitazione studentesca, nata il 16 Aprile, con la
prima occupazione del Plesso Didattico di Viale Morgagni, continuata
nelle settimane successive con l'occupazione del Polo Scientifico di
Sesto Fiorentino, Architettura, Lettere, Psicologia, fino ai 5 giorni
consecutivi di Scienze della Formazione, non si deve fermare.
Lanciamo un incontro pubblico che coinvolga tutta la cittadinanza e le
organizzazioni che vorranno prendervi parte per le prime settimane di
Giugno, in concomitanza con l'apertura del Tavolo Tecnico di Ateneo
che valuterà le misure da prendere sulla base dei dati definitivi dei
pagamenti della Seconda Rata delle Tasse Universitarie.
Chiediamo a singoli e a gruppi l'adesione alla Piattaforma di
Mobilitazione e la massima partecipazione e diffusione.
Studenti di Sinistra
www.studentidisinistra.org